Il termine Shiatsu (Shi 指 = Dito; Atsu 圧 = Pressione) compare per la prima
volta in Giappone all'inizio del Novecento. Tuttavia, andando a ritroso nel
tempo, le sue origini risalgono alle radici del massaggio giapponese e in
particolar modo ad una storica modalità nota come Anma. A sua volta l' Anma fu
influenzata dall'introduzione del massaggio cinese in Giappone pare già a
partire dal 700 AC. Sempre dalla tradizione cinese si era poi sviluppata in
Giappone, una disciplina medica di agopuntura, moxibustione e utilizzo delle
erbe, chiamata Kampo. Il Kampo comprendeva la
palpazione dell' addome come strumento di diagnosi e trattamento e divenne un'ulteriore fonte di ispirazione nello Shiatsu moderno.
L' Anma si diffuse in Giappone nel
14° Secolo e toccò il suo apice nel 17° Secolo, grazie all' agopuntore Sugiyama
Waichi. E' interessante ricordare che Sugiyama Waichi era
non-vedente e che il massaggio Anma veniva praticato da non-vedenti:
quale stimolo, per noi, praticanti Shiatsu di oggi recuperare
quella sensibilità che riesce a "vedere" con il tocco ! Nei primi decenni del 20°
Secolo le tecniche Shiatsu compaiono nei testi del Maestro Tempeki
Tamai e, successivamente, si sviluppano nell'opera di Tokujiro
Namikoshi, il quale nel 1940 fonda in Giappone lo Japan Shiatsu College,
poi riconosciuto dal Ministero della Salute Giapponese nel 1964. E' grazie
all'opera di Tokujiro Namikoshi e, successivamente, a quella di Shizuto
Masunaga, che lo Shiatsu varca i confini del Giappone nella
seconda metà del Novecento e inizia a conquistare l'interesse anche del mondo occidentale.